Il Mendrisiotto ha dimostrato, durante tutto il ventesimo secolo, un forte attaccamento alle scuole professionali del distretto e si è sempre compattamente opposto a un loro trasferimento nella vicina Lugano.

Quest’attaccamento è stato felicemente messo in rilievo dal Consigliere di Stato On. Buffi che, inaugurando la nuova SPAI di Mendrisio (8 ottobre 1993), giustificava la decisione di costruire una nuova sede (presa nel 1986) scrivendo:

“Oggi, forse, occorre trasformare le ragioni di convincimento più materiali di allora in ragioni di convincimento politico. Fare cioè di una nuova scuola in particolare di questa nuova scuola professionale un motivo di fiducia nell’economia di una regione e di un intero Cantone, il punto di partenza perché regione e Cantone si riapproprino di quella vivacità, di quello spirito d’iniziativa che sono la caratteristica dei luoghi a cavallo di una frontiera e ne hanno fatto la ricchezza ieri così come possono farne la ricchezza anche domani.”

Lo spirito d’iniziativa e l’ottimismo sono le costanti della scuola professionale di Mendrisio che è nata e cresciuta nel secolo scorso vivendo una sua piccola, difficile storia che, telegraficamente, riassumiamo. Nel 1912 il Ticino si dà una Legge sugli apprendisti precedendo, come altri Cantoni, la legislazione federale. La Legge ha un impatto su un Mendrisiotto rurale. I ragazzi, di solito i primogeniti, restano a lavorare nell’azienda paterna, gli altri emigrano oltralpe per togliere una bocca al magro desco familiare e racimolare qualche soldo per i tanti bisogni della casa. Per le ragazze la sorte non è diversa; spesso una resta a casa ad aiutare e sostituire la madre, le altre trovano lavoro (manodopera di sottocosto) nelle manifatture della regione: le filande, le camicerie, le fabbriche di sigari, i pastifici … Una minoranza dei giovani impara un mestiere presso un artigiano (muratore, pittore, falegname, fabbro, sarto …), spesso senza concludere un contratto di tirocinio. Diconseguenza mancano i numeri per formare una classe.

Ma la sensibilità del Mendrisiotto per un’adeguata formazione dei suoi giovani è già sin d’allora messa in evidenza da istituzioni quasi sempre promosse da enti privati:

  • Le scuole serali di disegno per emigranti e artigiani:
  • I corsi per apprendisti di commercio (organizzati la sera o nel tempo libero);
  • I corsi di economia domestica.

E un gradino più su la Scuola commerciale di Chiasso, istituzione pubblica. Per le professioni che riunivano un certo numero di apprendisti vincolati a un contratto, si tenevano lezioni di cultura generale in un’aula del vecchio ginnasio (ex convento dei Cappuccini), un giorno per settimana.

Con la legge federale del 1930 la formazione professionale prese più ampio sviluppo. I corsi ebbero allora sede nell’edificio della Scuola di disegno e si poterono costituire classi per muratori, sarte, falegnami, meccanici. Quando gli effettivi erano ridotti, si costituivano pluriclassi raggruppanti i tre anni di tirocinio. Per i meccanici invece, più numerosi, fu possibile costituire monoclasse per ciascuno dei quattro anni. La sede scolastica era completata dai corsi di avviamento (artigianali e commerciali), frequentati da giovani i quali, concluso l’obbligo scolastico a quattordici anni, si trovavano di fronte ad un anno vuoto poiché la legislazione federale richiedeva il compimento del quindicesimo anno per la conclusione di un contratto di tirocinio.

Questo anno di avviamento venne a cadere nel 1983, con l’introduzione della Scuola Media che sostituì la Scuola Maggiore (3 anni) e i ginnasi (5 anni). Ma nel frattempo la SPAI di Mendrisio si era progressivamente rafforzata. Le erano state attribuite altre professioni, in particolare quella degli elettricisti. Il numero degli apprendisti si avvicinava ai duecento. L’edificio della “palazzina” non bastava più. Fu necessario trovare una soluzione e, nel 1967, le classi maschili furono trasferite nello stabile “ex-Colonia” dell’ONC e quelle femminili rimasero nella “palazzina”. La soluzione risolveva alla meglio l’emergenza, ed era provvisoria in attesa che si decidesse la costruzione di una nuova scuola.

Nel 1970 le difficoltà di operare in due sedi separate e lontane e la richiesta del comune di Mendrisio di riavere le aule ancora occupate della “palazzina”, suggerirono la costruzione di un prefabbricato per sei aule sull’area della sede dell’ex-Colonia”.

La scuola nel 1993 trova finalmente stabile dimora in un edificio nuovo, tutto suo, perfettamente attrezzato, situato all’interno del centro studi di Mendrisio. Attualmente ospita circa 850 apprendisti suddivisi in due importanti centri di competenza: edilizia e affini ed elettricità.

Ai giovani abitanti nella regione offre inoltre la possibilità di seguire i corsi per l’ottenimento della maturità professionale tecnica sia parallela che dopo il tirocinio.

E’ pure sede regionale dei corsi per adulti serali riguardanti in particolare le lingue.

Visto l’importante numero di allievi, 300 circa in più rispetto ai tempi dell’inaugurazione, l’occupazione odierna è quasi al limite.

Fortunatamente, da un paio d’anni, possiamo usufruire di cinque aule in più, grazie agli spazi ricavati all’interno della nostra vecchia sede, la “ex Colonia”, recentemente riattata.

Un bel passo avanti nei confronti delle poche decine di apprendisti degli inizi.